lunedì 10 settembre 2018

Segreteria

Orario Segreteria mese di Settembre

La segreteria è aperta dal Lunedì al Venerdì
9.00 - 11.00 (escluso Mercoledì)
17:30 - 20:00

Vi aspettiamo per darvi tutte le informazioni di cui avete bisogno ...


venerdì 30 marzo 2018

Ju-Do Tradizionale

Il JuDo è una disciplina di combattimento che prende le sue origini dalle due scuole di ju-jitsu studiate da Sensei Jigoro Kano. L'elaborazione del JuDo Kodokan, per come lo conosciamo oggi, e avvenuta in circa 40anni durante i quali il patrimonio tecnico di origine e stato modificato, per renderlo fruibile a piu persone.
Jigoro Kano inizio lo studio delle arti marziali nel 1877 (senza l'approvazione della famiglia) seguendo le scuole Tenjin-Shinyo-ryu (Iso e Fukuda Sensei) e di KiTo-Ryu (Ihikubo Sensei). Queste due scuole si differenziavano notevolmente fra loro: Tenjin-Shinyo era specializzata nelle tecniche di controllo e finalizzazione dell'avversario quali lussazioni e strangolamenti, mentre KiTo Ryu (letteralmente scuola della luce e del buio) era specializzata nelle tecniche di proiezione dell'avversario (il Koshiki-no-kata che . Jigoro Kano ricevette i densho (libri segreti di insegnamento) di entrambe le scuole, ed ebbe l'occasione di riuscire a sudiare quelli di molte altre scuole di ju-jitsu. Nel 1882, dopo la laurea e dopo aver accettato l'impiego al Gakushuin, fonda la sua scuola nel tempio shintoista Eishoji a Tokio: il Kodokan “scuola per lo studio della via”. Il metodo “Kano” si afferma sempre di piu, fino al 1886 in cui vinse diverse sfide con le altre scuole di ju-jitsu grazie a Shiro Saigo e Yokohama. Da queste vittorie siamo arrivati alla diffusione del JuDo a livello planetario. Jigoro Kano si proponeva di elevare le persone e la societa verso ideali piu alti, per questo ha tolto la parola “jitsu” tradotta come “arte” ed inserito “Do” tradotta come “via”, che ha origine dalle parole cinesi Dao o Tao, il cui ideogramma e la stilizzazione di un uomo in cammino verso la propria evoluzione.

Le origini del Ne-Waza Nel Ju-Do: Fu-Sen Ryu

Il ju jutsu della scuola Fusen Ryu fu fondato da Takeda Motsuge nei primi dell’800. Motsuge era nato nel 1794 a Matsuyama in Giappone. Studio il ju jutsu fin da giovane e negli ultimi anni, quando insegnava ad Aki, fu considerato un vero e proprio Shihan dai suoi allievi. Aveva appreso il Namba Ippon Ryu da Takahashi Inobei e, nel corso della sua vita, aveva studiato anche Takenouchi Ryu, Sekiguchi Ryu, Yoshin Ryu, Shibukawa Ryu e Yagyu Ryu. Il suo stile si sviluppo mentre la classe dei Samurai si stava dissolvendo e questo lo porto ad orientarsi maggiormente verso il combattimento senz’armi. Fusen Ryu divenne infine un’arte quasi totalmente dedita al combattimento a terra anche se questo fatto non riguardò la totalita dei dojo. Al volgere del secolo scorso, il maestro di Fusen Ryu, Mataemon Tanabe, sfido un “nuovo” maestro di ju jitsu che si era inserito nel suo territorio, tale Jigoro Kano. Con il nuovo stile che insegnava aveva battuto facilmente parecchie altre scuole di ju jutsu che lo avevano sfidato. Cosi la scuola di Mataemon Tanabe combatte contro quella di Jigoro Kano vincendo tutti gli incontri. Li vinse non proiettando gli avversari, ma portandoli a terra e quindi costringendoli alla resa con leve articolari, strangolamenti, ecc. Cosi nacque la lotta a terra nel Judo. Jigoro Kano rimase affascinato della abilita con cui vennero battuti i suoi allievi e chiese a Mataemon Tanabe di svelargli i segreti della sua tecnica. Immediatamente designo alcuni suoi allievi, tra i migliori, a concentrarsi su queste nuove tecniche e in poco tempo il Ne Waza venne assorbito nel metodo Kodokan diventandone parte integrante. Avendo ormai parecchi allievi esperti in Ne Waza, a Kano sembro una buona idea usare questo metodo nell’insegnamento per le scuole. Poiche il combattimento in Ne Waza finiva in un modo incruento con la resa dell’avversario e senza incidenti esso poteva essere considerato piu facilmente come attivita “sportiva” e meno come arte marziale. Egli chiamo questo nuovo stile sportivo Kosen. Nel 1914 fu organizzato presso l’Universita Imperiale di Kyoto il primo Campionato delle Scuole Superiori Giapponesi. Nel 1925 lo stile Kosen aveva cosi preso piede che Jigoro Kano fu costretto a stabilire nuove regole di combattimento per limitarne l’impiego nelle competizioni. Si arrivo infatti a stabilire una proporzione fra lotta a terra (30%) e lotta in piedi (70%), regola che duro fino al 1940. Tutto cio porto ad una sorta di “frattura” all’interno del Kodokan. Molti di quei judoka che Kano aveva fatto specializzare nello stile Fusen Ryu di Mataemon Tanabe avevano condotto tutta una serie di studi e ricerche in tal senso e questo aveva fatto si che loro e i loro allievi primeggiassero ora in quasi tutte le competizioni.
Per Jigoro Kano questo non poteva andar bene perche la loro supremazia incrinava quel delicato equilibrio che egli stava cercando di creare all’interno del Kodokan. Il Kodokan doveva rappresentare una sintesi del vecchio Ju Jitsu e non poteva quindi fare preferenze fra questo o quello stile. Nel contempo Kano aveva il problema di diffondere il suo sistema anche all’estero e per attuarlo non poteva utilizzare persone che non fossero in grado di difendere gli ideali del Kodokan anche davanti alle inevitabili “sfide” alle quali sarebbero andati incontro. Per questi motivi Kano decise d’inviare gli allievi “specialisti” nel Ne Waza e protagonisti del nuovo stile Kosen. Fra questi allievi vi erano Hirata, Tomita e Maeda.
Il Kosen continuò a sopravvivere in pochi luoghi, fra questi il dojo di Hirata Kanae in Giappone, che continua tuttora la propria attivita anche dopo la sua morte avvenuta nel 1998.


mercoledì 21 marzo 2018

HEK KI BOEN KUN TAO (Black flag wing chun)




L’HKB è stato uno dei custodi dell’Eng Chun, originariamente praticato all’interno della sala Eng Chun Tim, nel suddetto Tempio. Cinque monaci scamparono al rogo del Tempio, nel Seicento, ma non sappiamo se sia una metafora delle capacità dei Maestri o se rappresentassero le prime cinque Ang Boen(in cantonese: Hung Mun) del Fujian. Quest’Arte è stata diffusa sotto il nome di Hok Kian Eng Chun Kok Sut Jia o Eng Chun Kuntao, unica nel suo genere, con solide radici nel Buddismo Chan. Da qui l’importanza data al 'detachment'(distacco), tra mente e corpo tra tempo e spazio, etc. per il raggiungimento del “vuoto” ( - Bukek).
Eng Chun Kun è il nome utilizzato nella provincia del Fujian, ma in Occidente abbiamo spesso utilizzato Wing Chun Kyun, perché quella più diffusa è sempre stata la versione cantonese del sistema. Solo dal 2004 il sistema HKB Eng Chun è stato insegnato pubblicamente. La creazione del sistema si rese probabilmente necessaria durante i preparativi della dinastia Ming contro l’aggressione dei Qing, nel 1644. I Ming si riunirono e si prepararono per combattere i Qing, mettendo in prima linea guerrieri, militari, monaci e chi praticava le Arti Marziali per affrontare l’emergenza, dopo un periodo fiorente e pacifico.
Il Tempio Shaolin del Sud divenne la base principale della resistenza contro i Qing. Grazie al lavoro di tanti guerrieri, proprio all’interno del Tempio nel Fujian, nacque un sistema improntato alla Massima Efficienza, dopo numerosi studi all’interno dell’Eng Chun Tim, una sala dedicata all’addestramento più profondo. Il loro scopo era quello di insegnare il nuovo sistema ai guerrieri per distruggere la dinastia Qing e preservare la profondità della conoscenza e della sapienza all’interno del Tempio. Nonostante tutto, le numerose truppe formate da guerrieri Qing distrussero e rasero al suolo il tempio di Shaolin.
Tra le organizzazioni anti-Qing la loggia da cui proviene il nostro sistema fu il gruppo meno conosciuto, principalmente per la sua riservatezza e la sua segretezza. Il ruolo del'HKB Eng Chun è stato sicuramente quello di eliminare i funzionari Manchu e i traditori delle diverse logge. Normalmente, i singoli membri della Società Segreta non si conoscevano. Co Kong Tjia Fun Jiao fu l’ultimo capo istruttore della loggia, fuggito in Indonesia nel 1907.
Fu trovato da Sujo Kwee King Yang. Dopo l’incontro, Kwee King Yang portò Tjia Fun Jiao a casa sua e se ne prese cura come fosse suo padre per due anni. Tjia Fun Jiao rimase molto impressionato dalla dedizione che Sujo aveva nel praticare le Arti Marziali cinesi e per ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto per lui durante questo periodo decise di insegnargli tutto quello che conosceva sul sistema HKB Eng Chun.
Kwee King Yang, appartenente alla seconda generazione, è morto nel 1986, a 97 anni, e ha lasciato il prezioso tesoro del Sistema Shaolin al suo successore Su Kong The Kang Hai. Suhu Lin Xiang Fuk ha iniziato la sua formazione nell’HKB Eng Chun nel 1985 con Su Kong The Kang Hai ed ha studiato con altri Grandi Maestri del sistema, allievi del Sujo Kwee King Yang. Dal 2004 Suhu Lin ha aperto le porte all’Occidente per lo studio di questo preziosissimo Sistema.

mercoledì 28 febbraio 2018

Cranio Sacrale



La terapia Craniosacrale è un approccio terapeutico efficace, basato su alcune osservazioni anatomiche, fisiologiche e cliniche, nella quale l’individuo è considerato come un sisteme unitario ad alto livello di integrazione.
Il Sistema Craniosacrale può essere definito un sistema fisiologico funzionale, che interessa le membrane meningee, le strutture ossee, il liquido encefalorachidiano e tutte le strutture a lui connesse.   Il Sistema Craniosacrale è strettamente collegato al sistema nervoso centrale, all’apparato locomotore e respiratorio, al sistema circolatorio, linfatico ed endocrino  ed è caratterizzato da un’attività ritmica che dura per tutta la vita, presente nell’uomo, canidi, felini, altri primati e probabilmente in tutti i vertebrati.
Il trattamento consiste in manipolazioni dolci (senza trust) della sfera cranica, delle fasce, del sacro e del riflettersi del ritmo craniosacrale nel resto del corpo.  Si possono trattare problemi muscolo scheletrici acuti, cronici e degenerativi ed é molto efficace in caso di labirintite, cervicalgie, lombalgie, discopatie, ernie del disco ,e nel caso di traumi emozionali, si possono trattare varie sindromi, quali depressioni, cefalee, ansia, stress e malattie psico-somatiche. Si può intervenire anche nel campo ortodontico (dolore dell’articolazione temporo- mandibolare) in oculistica, nei disturbi dell’udito (acufeni) e negli squilibri del sistema nervoso centrale. E’ utile alle donne nel periodo pre e post parto e ai neonati.


lunedì 12 febbraio 2018

PILATES


Il Metodo Pilates deve il nome al suo fondatore Joseph H. Pilates (1880-1967). La sua infanzia fu veramente dura perché caratterizzata da una salute cagionevole, asma e rachitismo. Fu così che lui stesso, deciso a migliorare le proprie prestazioni fisiche mise a punto una serie di esercizi per aumentare forza, elasticità, resistenza e concentrazione. Da allora il metodo, inizialmente adottato soprattutto dai danzatori, ha subito notevoli influenze, e i vari insegnanti, allievi diretti di Pilates hanno dato la propria personale interpretazione del programma fondamentale di esercizi da lui delineati.
Oggi si può dire che il Pilates è un metodo che si avvale di esercizi fisici, di piccoli attrezzi e anche di macchine più complesse al fine di ripristinare un allineamento equilibrato della  colonna vertebrale. Gli esercizi rinforzano il corpo dal suo “centro” migliorando così l’utilizzo degli arti. Ogni movimento è coordinato alla respirazione e richiede per questo un pieno coinvolgimento mentale Proprio per la sua serietà e precisione questo metodo è di grande aiuto a tutti coloro che necessitano un buon equilibrio muscolare e una postura corretta.

IL PILATES MIGLIORA:
  • La flessibilità e l’estensione del movimento 
  • La coordinazione 
  • La forza e la resistenza muscolare 
  • La postura statica e dinamica 
  • Il controllo del centro del corpo 
 E INOLTRE:
  • Dona una maggiore scioltezza nelle attività quotidiane 
  • Rinforza il tronco 
  • Previene i dolori alla colonna vertebrale 
  • Fornisce supporto per altre attività sportive  
  • Sviluppa l’equilibrio muscolare  
  • Aumenta il controllo e la concentrazione mentale 
  • Rende più efficace la respirazione 
  • Favorisce la connessione mente corpo

 






martedì 23 gennaio 2018

IL KUNDALINI YOGA secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan




Il Kundalini Yoga, è uno stile di yoga tra i più completi e per questo è anche chiamato “Yoga della Consapevolezza.”
E’ una disciplina armoniosa che combina diverse pratiche:
·       PRANAYAMA (esercizi respiratori)
·       ESERCIZI DINAMICI
·       ASANA (posizioni statiche)
·       MANTRA e MUDRA (posizione delle mani e delle dita)
·       DHRISTI( focalizzare lo sguardo in un punto)
·       RILASSAMENTO
·       MEDITAZIONE

Il  Kundalini Yoga  è una scienza universale e aconfessionale, che genera benessere fisico, eleva lo spirito e può essere praticata da chiunque, al di là delle proprie convinzioni religiose o filosofiche. 
Diverso dal percorso di rinunce dell’ascetismo e dell’allontanamento dalla società seguito dagli antichi yogi, questo è lo yoga dei “capifamiglia”, ossia di persone che vivono e agiscono nel mondo, con tutte le sue sfide, difficoltà e contraddizioni.
Dopo secoli di segretezza, in cui poteva essere praticato solo da pochi iniziati in India, il Kundalini arriva negli Stati Uniti, intorno agli anni '70 grazie al maestro Yogi Bhajan ed inizia la sua grande diffusione e finalmente i benefici di questa pratica divengono accessibili a tutti.


LA PRATICA:
La pratica del Kundalini Yoga ci permette di rafforzare sistema endocrino, sistema nervoso, aiuta a ridurre l’ansia, rende la mente più lucida e pronta e grazie agli esercizi fisici  il corpo diventa più forte e sano.
La pratica ci aiuta a riconoscere le nostre potenzialità, ad affrontare il quotidiano con forza e lucidità vivendo in uno stato di equilibrio, serenità e grazia.

LA STRUTTURA DELLA LEZIONE:
Le lezioni durano circa 1h e mezza, e hanno una struttura fissa con piccole varianti.
- La classe si apre con un mantra iniziale ADI MANTRA
- PRATICA DI PRANAYAMA
- BREVE RISCALDAMENTO
- PRATICA DEL KRIYA (il cuore della classe)
- RELAX FINALE
- MEDITAZIONE
- CHIUSURA DELLA CLASSE CON IL MANTRA SAT NAM

La parola KRIYA significa “AZIONE”, ed in sintesi è l’insieme di esercizi, asane, mantra, respirazioni che si praticano, per arrivare ad un risultato specifico.
Il maestro Yogi Bhajan ci ha lasciato un patrimonio di migliaia di Kriya, volendo si potrebbe non praticare lo stesso Kriya per anni, vista la quantità lasciata.
Ci sono KRIYA per lavorare il fegato, i reni, il sistema ghiandolare, il sistema immunitario, per aumentare la flessibilità del corpo, Kriya per la colonna vertebrale, per stimolare l’ipofisi ecc. ecc.……
Questi Kriya tramandati dal maestro, dall’insegnate non vengono in nessun modo modificati (solo i tempi si possono cambiare o suggerire piccole varianti, in base alle possibilità di ognuno), l’insegnante è un canale che trasmette il puro insegnamento.
Per questo motivo il Kundalini yoga è sicuro, tutta la pratica lavora per il risveglio dell’ ENERGIA KUNDALINI, (parola molto spesso fraintesa ed usata senza conoscenza), l’energia latente di trasformazione che ogni essere umano possiede, la nostra CONSAPEVOLEZZA.

 Insegnante Sara Morelli - Satpurkha Kaur




giovedì 18 gennaio 2018

GINNASTICA ENERGETICA SHIATSU




"il corpo è il tempio dell'energia" - antico detto ZEN.

La Ginnastica Energetica Shiatsu è del tutto diversa dalla maggior parte delle ginnastiche occidentali che tendono generalmente a rendere il corpo muscoloso; gli esercizi shiatsu contribuiscono a renderlo soprattutto sano, morbido e flessibile.
Questi esercizi consistono essenzialmente nello stiramento dei percorsi dei VASI MERDIDIANI, nel far ruotare e muovere gli arti e i muscoli, in modo da lasciar fluire in tutto il corpo l'energia che resta altrimenti bloccata proprio a livello articolare.
Attraverso poi il rilassamento guidato, quella stessa circolazione energetica viene armonizzata in tutto lo spazio corporeo.
E' un metodo che permette, col tempo, di conoscere meglio se stessi, di rendersi conto del potere risanatore naturale di cui siamo dotati; si prende coscienza del nostro "meccanismo organico": un tutt'uno mente-corpo individualizzato ma non suddivisibile in settori.
I mezzi che utilizza
Ricordando che è principalmente una ginnastica "energetica", si propone di favorire la buona salute stimolando l'Energia Vitale. Si avvale di movimenti dolci interessanti la respirazione, il rilassamento psicosomatico, lo sblocco delle articolazioni, le pressioni manuali esercitate in vari punti del corpo, lungo il percorso dei Vasi Meridiani Energetici che sono associati al funzionamento degli organi vitali
E' un "automassaggio", una tecnica di diagnosi precoce oltre che di prevenzione.
Si può praticare in qualsiasi luogo, sia soli o in compagnia; ottimo se all'aria aperta, in ambienti comunque salubri e naturali.

Quali sono i suoi benefici
Il dolore durante la pratica degli esercizi (pressori o distensivi), può significare che il flusso energetico è diminuito o ristagnante; con la pratica costante ci si rende conto che il dolore diminuisce progressivamente fino a scomparire: questo è il sintomo di una ripresa funzionale circolatoria dell'Energia Vitale.
La Ginnastica Energetica Shiatsu si propone di alleviare molti tipi di dolore ed è indicata per una vasta gamma di alterazioni e disordini funzionali quali: mal di testa, mal di schiena, stitichezza, depressione, insonnia stress.
L'azione della Ginnastica Energetica Shiatsu riporta elasticità nella colonna vertebrale, favorendo quindi la correzione delle posizioni viziate.
E' indicata per tutte le età ed in modo particolare in casi di convalescenza in quanto, armonizzando la circolazione energetica, si ottiene una stimolazione e una ripresa funzionale delle normali proprietà di autoguarigione dell'organismo.
Vi invitiamo dunque a "ri-scoprire" e "armonizzare" questo luogo sacro che è il corpo, per poter vivere pienamente la nostra vita, con tutta la gioia della sua quotidianità e consapevoli del nostro "essere" nel mondo.
Ricordiamo che la Ginnastica Energetica Shiatsu è un metodo concepito personalmente da Laura Chellini e che riscuote grande successo ormai da trent'anni.

INSEGNANTI     LAURA CHELLINI